Il Lazio è una regione amministrativa dell'Italia centrale
di 5,3 milioni di abitanti, con capoluogo Roma. Confina a nord-ovest
con la Toscana, a nord con l'Umbria, a nord-est con le Marche, a
est con l'Abruzzo ed il Molise, a sud-est con la Campania, a sud-ovest
con il Mar Tirreno ed al suo interno con la Città del Vaticano.
Il nome della regione richiama l'antico nome dato alla regione
dai Latini, progenitori degli antichi romani ed a loro volta così
chiamati perché stabilitisi su di un territorio largo ("latus" in
latino).
Il toponimo Lazio proviene dal latino Latium, il nome dato
alla regione dai Latini, che da essa presero il nome, che a sua
volta deriva da latus "largo", inteso anche come "paese pianeggiante".
Secondo le discusse tesi di Giovanni Semerano il termine deriverebbe
invece per aferesi della voce accadica illatum, ellatum (che significa
confederati), che avrebbe dato origine anche al termine greco("Ellade").
L'etimologia farebbe pertanto riferimento non tanto alla pianura
laziale, ma alla confederazione albana dei popoli latini.
Il Lazio, regione del centro Italia, si colloca sul versante
medio tirrenico e occupa 17.203 kmq di territorio italiano, estendenosi
dagli Appennini al Mar Tirreno.
Il suo territorio non presenta caratteristiche fisiche omogene,
anzi si potrebbe dire che si caratterizza per la sua eterogeneità;
è comunque un territorio a prevalentenza montuosa e collinare, le
cui pianure si trovano in prossimità dalla costa.
E' una regione prevalentemente collinare; per il 54% il suo
territorio è occupato da zone collinari, mentre il 26,1% da zone
montuose e il restante 19,9% da pianure.
Partendo dal nord ovest della regione, troviamo tre distinti
gruppi montuosi di modeste dimensioni: i Monti Volsini, i Monti
Cimini ed i Monti Sabatini. Caratteristica comune di questi gruppi
montuosi è la loro origine vulcanica, testimoniata, oltre che dagli
elementi geologici, dalla presenza, in ciascuno di questi, di un
lago; il Lago di Bolsena sui Volsini, il Lago di Vico sui Cimini
ed il Lago di Bracciano sui Sabatini.
Questi gruppi montuosi degradano dolcemente verso la pianura
maremmana ad ovest, e verso la valle del Tevere ad est, le due più
settentrionali pianure laziali. La Maremma trova qui il suo limite
meridionale, nei Monti della Tolfa.
Nella parte orientale del Lazio si trovano i rilievi più alti
della regione, che raggiungono con i 2458 m. del Gorzano il loro
punto più alto. Si tratta, questa, di una piccola porzione degli
Appennini, che corre diagonalmente da nord a sud. Qui troviamo i
gruppi montuosi dei Monti Reatini, dei Monti Sabini, dei Monti Simbruini
e dei Monti Ernici.
Nel medio Lazio meridionale, partendo dai Colli Albani , troviamo
tutta una serie di altri gruppi montuosi, che corre parallela agli
Appennini, da cui sono separati dalla valle della Ciociaria dove
scorrono il Sacco ed il Liri, e che finisce la sua corsa nel Tirreno
in prossimità del confine con la Campania; si tratta dei Monti Lepini,
dei Monti Ausoni e dei Monti Aurunci.
Anche i Colli Albani, alture di modeste dimensioni, sono di
origine vulcanica, e anche qui dove si trovava uno dei crateri del
vulcano, si è formato un lago, il Lago di Albano.
La zona di Roma è occupata dall'Agro Romano che continua verso
meridione, sempre seguendo la linea costiera, nell'Agro Pontino,
che fino alla bonifica operata dal 1930 al 1940, era ricoperto da
paludi.
La costa laziale è molto regolare, bassa e sabbiosa; nonostante
questo sono presenti delle "sporgenze", come il Capo Linaro a sud
di Civitavecchia, la foce del Tevere tra i comuni di Roma e Fiumicino;
a sud del fiume troviamo in successione il promontorio di Anzio
e Gaeta, il Monte Circeo che si erge isolato tra mare e terra, ed
il promontorio di Gaeta, in prossimità del confine con la Campania.
Proprio davanti a Gaeta si trova l'Arcipelago Pontino, composto
da sei piccole isole, tutte di origine vulcanica.
Il Tevere è il maggiore fiume della regione; vi arriva dall'Umbria,
prima con un andamento verso sud-est, ma che poi piega, verso sud-ovest,
per attraversare tutto l'agro romano fino al mare.
Tributari del Tevere sono il Velino, il Salto, il Turano,
tramite la Nera, il Treja e l'Aniene.Più a sud, con un andamento
che ricorda quello del Tevere troviamo il Sacco e il Liri, mentre
nella parte settentrionale della regione si trovano altri fiumi
minori come la Fiora, la Marta e l'Arrone, che scendono direttamente
al mare con un corso relativamente breve.